Giuseppe Modica - Rotte mediterranee visione circolare
Roma - Casa Museo H. C. Andersen
22 aprile - 15 settembre 2024
L’esposizione, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini, scaturisce dalla vincita del bando PAC2022-2023 - Piano per l’Arte Contemporanea della Direzione Generale Arte e Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che ha consentito alla Casa Museo di acquisire due sue opere: Melanconia e Mediterraneo (2017) e Rifrazione. Atelier (2020). La mostra si snoda attraverso una ventina di olii su tela, quasi tutti inediti realizzati negli ultimi anni, nei quali, “il Mediterraneo è
Mare dai tratti di una bellezza antica, con una luce splendente di abbagliante luminosità che è anche trionfo della vita, ma non è mai luogo turistico e consolatorio fuori dalla storia e quindi anche dalle tristi vicende del nostro tempo in cui il Mare in questione è scenario di immani tragedie.
Sono visioni metafisiche che provengono dalla realtà e che diventano apparizioni restituite attraverso una lunga interiorizzazione ed una geometria tutta mentale. C’è la presenza dell’orizzonte e subito, oltre tale linea, c’è, quasi sempre, l’apparizione di una terra lontana, di una improbabile fortezza, di una presenza che allude ai Paesi lontani che si affacciano nel mare dall’altra parte della costa. Il mio Mediterraneo, in alcuni lavori, porta con sé in maniera inequivocabile i segni della tragedia in atto, quella dei naufraghi e così infatti percepiamo enigmatici numeri impressi nelle macchie di ossidazione dello specchio. E questi numeri sospesi e fluttuanti assieme alle mappe geografiche rovesciate alludono a un senso della storia capovolto e alla costante e reiterata sciagura senza fine degli annegati. Nei dipinti più recenti inoltre, con altri misfatti in atto che ci presenta la realtà, assistiamo alla allarmante visione di fantasmatiche navi da guerra in transito. (Giuseppe Modica)
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Mare lontano, 2023, olio su tela, cm 225x160 - in mostra alla GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI ROMA - “E la mia patria è dove l’erba trema. 45 artisti di oggi rileggono l’opera di Rocco Scotellaro”
si presenta al Museo Andersen domenica 24 ottobre dalle 11.00
in occasione del finissage della mostra
"Atelier-Giuseppe Modica 1980-2021”
il Libro d'artista
Muddichi
dieci poesie ed un racconto di Nino de Vita
cinque incisioni originali di Giuseppe Modica
Edizioni il Bulino, Roma, 2021
Servizio del TG 3
Atelier Giuseppe Modica 1990 – 2021 al Museo Hendrik Christian Andersen
Servizio del TG5 di Guido del Turco
Atelier Giuseppe Modica 1990 – 2021 al Museo Hendrik Christian Andersen
I Martedì Critici - Giuseppe Modica
A cura di Alberto Dambruoso e Gabriele Simongini
Roma 5/10/2021
Museo Hendrik Christian Andersen
Atelier
Giuseppe Modica
1990-2021
23 giugno – 24 ottobre 2021
Mostra a cura di
Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini
Mercoledì 23 giugno
ore 11:00 Preview stampa
Inaugurazione
ore 12.30 - 14.30
ore 17.00 - 19.30
(nel rispetto delle norme anti Covid-19)
MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN
INDIRIZZO | via Pasquale Stanislao Mancini, 20 | 00196 Roma |
ORARI |dal martedì al sabato ore 9.30 – 19.30 (ultimo accesso ore 19.00)
T. +39 06 3219089 | dms-rm.museoandersen@beniculturali.it
︎︎︎ comunicato stampa
testi di:
Mariastella Margozzi
Maria Giuseppina Di Monte
Gabriele Simongini
Giuseppe Modica
Si aprirà al pubblico il 23 giugno 2021 la personale di Giuseppe Modica Atelier Giuseppe Modica 1990 – 2021 al Museo Hendrik Christian Andersen, diretto da Maria Giuseppina Di Monte e afferente alla Direzione dei Musei Statali della Città di Roma, diretta da Mariastella Margozzi. L’esposizione, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini, resterà aperta al pubblico fino al 24 ottobre 2021.
“La mostra che il Museo Hendrik Andersen dedica a Giuseppe Modica è un tributo alla sua carriera lunga e prolifica ma, al tempo stesso, un omaggio a Hendrik Christian Andersen nella casa museo dove sono raccolte quasi tutte le sue opere più importanti. Il percorso espositivo s'incentra sul tema dell'atelier, soggetto fra i più studiati dal pittore siciliano, ricorrente nella sua produzione come si vede dai titoli nei quali la parola “atelier” è un vero e proprio leitmotiv. Per Hendrik Andersen l’atelier è stato la sua vita. Nelle due sale del museo al pian terreno è ospitata la collezione permanente, esposta proprio in quelli che erano appunto atelier e galleria ovvero i luoghi dove Hendrik lavorava scolpendo le sue monumentali sculture e dove esponeva per amici, collezionisti e appassionati le sculture una volta fuse in bronzo e destinate, per la maggior parte, a ornare piazze ed edifici della sua città ideale rimasta ahimè irrealizzata”. Nel suo testo in catalogo, introduce così la mostra la curatrice Maria Giuseppina Di Monte.
È in questo contesto museale che si inserisce la mostra di Giuseppe Modica sul tema dell’Atelier, un soggetto fortemente presente nella ricerca dell’artista già dal 1990. Gabriele Simongini co-curatore della mostra conduce lo spettatore in un viaggio dentro l’opera di Modica: “fra miraggi, riflessi, rifrazioni, esiti in controluce, rispecchiamenti, ci lasciamo andare perdendoci in questi labirinti della visione mediterranea, sapendo che ammiriamo un’illusione che ci porta altrove, forse un’utopia dello sguardo capace di dialogare efficacemente con quell’afflato utopistico e ideale che, pur in modi diversi, ovunque si diffonde nel Museo Andersen. La vicinanza della realtà visibile viene trasfigurata nella lontananza dell’aura metafisica. Il quadro diventa un dispositivo di moltiplicazione visiva e riflessivo/speculativa”.
Il percorso espositivo si apre su un’opera emblematica di Modica, un omaggio al San Girolamo nello studio di Antonello da Messina con l’opera Omaggio ad Antonello (S. Girolamo nello studio) del 1990-91. Qui l’artista si ritrae seduto mentre dipinge, e lo studio, uno spazio assolato e aderente allo straordinario registro compositivo dell’opera di Antonello, si trasforma nell’atelier dell’artista, come a voler consacrare il valore della pittura.
“Attraverso gli anni, il tema dell’Atelier, si ripresenta con precise variazioni e cambiamenti. Più volte nelle mie note scritte mi sono soffermato sullo studio-atelier inteso come labor-oratorium: è nell'Atelier che si riordinano e chiariscono le idee; è in questo luogo magico che avviene la conversione alchemica dei pensieri, dei frammenti di memoria e delle annotazioni (schizzi, prove di colore, collage, foto) che si organizzano e prendono forma”. Così Giuseppe Modica inizia il racconto di questa sua nuova mostra e del grande valore intimo e simbolico del tema da essa percorso.
L’Atelier è uno spazio privato che appartiene solo all’Artista, è un mondo fatto di luoghi illusori e di pensiero che qui diviene soggetto privilegiato, come si potrà vedere nelle 35 opere che compongono l’intero percorso espositivo.
L’occhio del pittore rileva e rivela le cose, dando loro una fisionomia ed una identità prima sconosciuta: l’Artista rinomina il mondo e lo fa vedere attraverso il proprio stile e linguaggio in una luce e configurazione singolare e magica. L’Atelier è il luogo di un labirintico intreccio di impressioni del quotidiano e di memorie culturali che prendono forma in oggetti-personaggio: la macchina fotografica, lo specchio, la squadra, il cubo di Dürer e le enigmatiche presenze di Man Ray. Sul fronte dell’attualità la mostra di Modica presenta alcune opere dedicate al dramma dei migranti nel Mediterraneo e alla condizione di solitudine causata dall’attuale pandemia. L’atelier diventa una tela solitaria immersa nell’intensa luce dello studio d’artista dove lo sguardo dello spettatore si accende sulla geografia del dolore o si trasforma in uno spazio quasi buio con una visione minimale del mondo.
Il catalogo è edito da Silvana Editoriale con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Roma ed è dedicato al Centenario della nascita di Leonardo Sciascia.
Si ringraziano per il sostegno: Accademia di Belle Arti di Roma, la Fondazione Leonardo Sciascia, lo sponsor Clean Genius, l’agenzia AXA Alessandra e Cesare d’Ippolito, Moira Boccia (Company Consulting srl), Andrea Schiavo (H501 srl) e Carla Cerati (Archivio Giuseppe Modica).
MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN
INDIRIZZO | via Pasquale Stanislao Mancini, 20 | 00196 Roma |
ORARI |dal martedì al sabato ore 9.30 – 19.30 (ultimo accesso ore 19.00) |chiuso la domenica e il lunedì| ingresso contingentato fino ad un massimo di 15 persone in contemporanea - per i gruppi fino a quindici persone con guida è prevista la prenotazione via mail da martedì a sabato - il singolo utente può prenotare al massimo per altre tre persone (totale quattro).
INFORMAZIONI| www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it | T. +39 06 3219089 | dms-rm.museoandersen@beniculturali.it
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TW: @MuseoAndersen
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